Progetto di Storia Contemporanea
Anno scolastico 2015/2016
Aldo Moro

Nato a Maglie (LE) il 23 settembre 1916. Statista.
Si laureò giovanissimo in Giurisprudenza presso l'Università di Bari dove, a soli 24 anni, ottenne
prima l'incarico di docente di Filosofia del diritto e, l'anno dopo, quello di docente di Diritto
penale. Divenne professore ordinario di Diritto penale nel 1951 e dal 1963 fu titolare della
cattedra di Istituzioni di diritto e Procedura penale presso la facoltà di Scienze politiche
dell'Università degli studi di Roma "La Sapienza". Nel 1939 fu presidente della Federazione
universitaria cattolica italiana (Fuci) e, nel 1945, presidente del Movimento dei laureati dell'Azione
cattolica e direttore della rivista «Studium». Nel 1946, fu eletto all'Assemblea costituente.
Fece parte della "Commissione dei 75", incaricata di redigere il testo costituzionale, e fu relatore
per la parte riguardante I diritti dell'uomo e del cittadino. Fu anche vicepresidente del gruppo
della Democrazia cristiana all'Assemblea. Vicepresidente della Democrazia cristiana, fu eletto
deputato nel 1948 e nominato sottosegretario agli Esteri nel quinto gabinetto De Gasperi. Nel 1955 fu ministro di Grazia e Giustizia; nel 1957 e nel 1958, ministro della Pubblica istruzione. Aldo Moro fu segretario nazionale della Dc dal 1959. Nel dicembre 1963 costituì il suo primo governo rimanendo in carica fino al giugno 1968, alla guida di tre successivi governi. Dopo essere stato ministro per gli Affari esteri dal 1970 al 1974, tornò alla Presidenza del Consiglio alla fine dello stesso anno presiedendo altri due governi. Nell'ottobre del 1976 fu eletto presidente della Dc. In tale ruolo svolse una fondamentale attività per favorire un governo che includesse anche il Partito comunista italiano sia pure - in quella fase - senza ministri.
Ucciso il 9 maggio 1978. L'11 aprile 2011 gli viene concessa l'onorificenza di "vittima del terrorismo" con la seguente motivazione: «martire della civiltà e delle proprie idee alle quali fu fedele fino alla morte avvenuta nell'immane tragedia il 9 maggio 1978, quando venne assassinato da un commando delle Brigate rosse, dopo un lungo periodo di prigionia, lasciando una dolorosa lacerazione nel tessuto democratico del Paese».